La normativa di riferimento per la classificazione delle sedute da ufficio è cambiata a settembre 2020. La nuova UNI EN 1335-1:2020 ha modificato i parametri di classificazione delle sedie ergonomiche rendendo più restrittive alcune caratteristiche di identificazione. Ma la domanda che bisogna farsi è solo una: la nostra sedia è davvero ergonomica?
La normativa di riferimento per la classificazione delle sedute da ufficio è cambiata a settembre 2020. La nuova UNI EN 1335-1:2020 ha preso il posto della precedente UNI EN 1335-1:2000, adeguando i parametri di valutazione sia alle attuali misure antropometriche (l’altezza media della popolazione è aumentata), sia allo sviluppo tecnologico (che ha portato a nuovi meccanismi di seduta e all’utilizzo di nuovi materiali).
Il primo aggiornamento apportato dalla normativa è l’aggiunta della classe AX, una classificazione superiore rispetto alle tre previste nella precedente normativa, cioè A, B e C.
Le sedute appartenenti alla classe AX sono principalmente caratterizzate da un’escursione di 16 centimetri dell’altezza del sedile, in modo da soddisfare quasi la totalità degli utenti in termini di altezza. Le altre caratteristiche previste dalle sedute di classe AX sono:
- Un meccanismo sincronizzato tra sedile e schienale, per seguire al meglio i movimenti del corpo;
- Un appoggio lombare regolabile in altezza, per favorire il corretto sostegno della schiena;
- Un traslatore per la profondità del sedile di almeno 7 centimetri, per sorreggere correttamente le gambe;
- Dei braccioli regolabli sia per l’altezza che nella larghezza della seduta (2D).
L’aggiornamento della classe A nella UNI EN 1335-1:2022 prevede regolazioni identiche alla classe AX con un’escursione massima in altezza del sedile di 13 centimetri e non di 16, che comporta un’altezza da terra minima di 40 centimetri e una massima di 53.
Le sedute di classe B, nella nuova formulazione, prevedono un’altezza da terra che va dai 42 ai 52 centimetri, cioè un’escursione di 10 centimetri. Le altre caratteristiche sono:
- Un meccanismo a contatto permanente, che permette l’oscillazione dello schenale, mentre il sedile rimane fisso;
- Un appoggio lombare regolabile in altezza, per favorire il corretto sostegno della schiena;
- Una profondità del sedile tra 38 e 44 centimetri, senza la necessità di un traslatore.
Se la scelta della seduta dovese cadere su una sedia di classe B, è importante verificare che il meccanismo di oscillazione dello schienale permetta la regolazione in base al peso dell’utilizzatore.
Le sedute di classe AX, A e B sono le tipologie di sedute conformi al D.Lgs 81/2009 e al D.Lgs 106/2009 per quanto riguarda l’impiego per operatori e operatrici di videoterminale e lavori assimilati, in quanto meglio si adattano alle differenti corporature delle lavoratrici e dei lavoratori.
Le sedute in classe C non prevedono i requisiti delle classi superiori: la regolazione prevista per l’altezza del sedile è di appena 8 centimetri, non sono previsti meccanismo sincronizzato, traslatore del sedile, braccioli o supporto lombare regolabile. L’assenza di queste caratteristiche rendono non conformi alla normativa D.Lgs 81/2009 questa tipologia di sedute, in cui identifichiamo sia le sedie di tipo economico che le sedute direzionali e presidenziali in monoscocca con braccioli fissi.
Il consiglio che diamo ai nostri clienti è quello di dotarsi di sedie conformi alla norma UNI EN 1335-1:2022 a partire dalla classe B, in modo da rispettare la normativa vigente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, ma anche e soprattutto per garantire alle lavoratrici e ai lavoratori a videoterminale un corretto supporto ergonomico. Passare numerose ore seduti su una sedia che non è veramente ergonomica, in cui i materiali costruttivi sono di scarsa qualità e non vengono rispettati i parametri basilari delle normative, produce sul lungo periodo numerose problematiche di tipo posturale, debilitando la salute delle lavoratrici e dei lavoratori e peggiorando la qualità della performance lavorativa.